martedì 25 ottobre 2016

sposarsi in chiesa

Per chi desidera il matrimonio religioso il consiglio è quello di pensare di relaizzarlo in Puglia; questa regione, ricca di biodiversità, oltre a vantare paesaggi splendidi, e' da sempre meta di pellegrinaggi e di importanti centri spirituali.
In autostrada per chi viene al Nord, la prima uscita che incontriamo appena si varca il perimetro della Puglia, è quella di Poggio Imperiale-Lesina.
Lesina è famosa per il lago che insieme a quello di Varano costuiscono i piu' grandi Laghi di Puglia.
Molto imponente e chiaro ricordo di un periodo rigoglioso della cittadina, la Cattedrale di Lesina è in pieno stile greco-romano.
In seguito ai vari terremoti della zona, ma anche a causa delle numerose invasioni, la Cattedrale ha subito molti interventi di ristrutturazione.
Fu costruita intorno al 1830 sulle rovine della precedente costruita nel 1600, all’interno presenta 2 cappelle e molti affreschi raffiguranti prevalentemente la vità di Gesù.




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Da sempre meta turistica per gli appassionati di caccia e pesca, per il mare, per chi ama passeggiare sia a piedi che in bicicletta. meta ambita per celebrare matrimoni, feste e banchetti.

Ma Lesina fu spesso stravolta non solo da terremoti ma anche da inondazioni. La zona infatti su cui sorge è non lontana da un’area vulcanica che la rendeva molto vivace e che ancora oggi manifesta la sua presenza con le acque calde di Candoli nei pressi di Poggio Imperiale.
Come tutti i paesi di queste zone, subì molti mutamenti demografici. Il più significativo avvenne in seguito alla distruzione di Lucera che ne vide la migrazione verso Lesina, tuttavia ci fù un costante flusso migratorio nei periodi a seguire grazie alla pescosità del lago che attraversa anche il mercato napoletano.
Nel 700, nonostante le discrete condizioni climatiche e la pescosità del lago, Lesina contava circa 500 abitanti. A metà la '700 la laguna di Lesina passava da Federico II a Placido Imperiale, marchese di Sant’Angelo che esercitò in maniera molto dura la sua autorità, portando la cittadina ad un lento declino.
Tra le diverse ipotesi formulate circa le origini della cittadina di Lesina, si possono individuare due principali linee di pensiero: secondo alcuni storici Lesina sarebbe stata fondata da alcuni pescatori dell'omonima isola dalmata ad essa prospiciente, altri studiosi invece, sostengono che le origini della medesima sono molto più antiche, facendole risalire all'età della preistoria.
lesina_anticaQuest'ultima ipotesi
sembra avere maggiore peso in quanto sostenuta dal ritrovamento di reperti
storici risalenti al neolitico, rinvenuti in alcune località situate lungo le
sponde lagunari; i pescatori della Dalmazia, pertanto, così come gli abitanti
di Lucera, che nel sec. VII d.C. si rifugiarono a Lesina unitamente al loro
vescovo per sfuggire alle persecuzioni dell'imperatore Costante II, non avrebbero che incrementato il numero delle popolazioni locali preesistenti.
Che Lesina abbia origini molto antiche viene testimoniato, inoltre, dai monumenti sacro-
tombali, risalenti all'epoca romana,rinvenuti sul posti cippo sacro - tombale
dedicato a Pomponia Drusilla, una matrona romana, il monumento lapide tombale
dedicato a Georgia, serva palatina. Relativamente alle principali vicende
storiche che nel corso dei secoli hanno interessato la cittadina di Lesina,ricordiamo che nel 780 d.C. Lesina venne elevata a Contea, una delle 34 in cui venne diviso il Ducato Longobardo di Benevento. La Contea di Lesina comincia con Petrone figli, Gualtiero appartenente al primo nucleo di Normanni stabiliti in Capitanata; ebbe a Signori oltre Petrone, suo figlio Raone, Guglielmo,Goffredo Ollia, i quali erano i più ricchi Conti di Capitanata per la pesca nel lago.
Durante il Medioevo,salvo alcuni periodi, Lesina fu sede vescovile, dipendente dall'Arcidiocesi di Benevento.
 L'ultimo Presule, Orazio Greco partecipò al Concilio di Trento (1545/1563).
Dopo secoli di dipendenza dall'Arcidiocesi di Benevento, nel 1916, la parrocchia entrò a far parte della Diocesi di S. Severo
Si ricordano alcuniinsediamenti cassinesi sul posto, anche in considerazione del fatto che il pesce pescato nella laguna costituiva un'importante risorsa alimentare per le
mense monastiche che non conoscevano carni.


Tra i principali monasteri cassinesi edificati in loco ricordiamo
 l'Abbazia di Santa Maria di Ripalta  e 
il Monastero di San Giovani in Piano 
(sotto) .







Nel 1308 la Contea di Lesina ritornò a far parte delle terre demaniali in quanto donata da Ladislao Lagellone, re di Napoli, alla madre, la regina Margherita di Durazzo che, nel 1411, la donò a sua volta all'ospedale della Casa Santa dell'Annunziata di
Napoli "Ave Gratia Plena
", in riconoscenza del fatto di essere stata guarita da una gravissima malattia e a scomputo dei peccati suoi e dei suoi congiunti.

Nel 1751, in seguito al fallimento del Banco dell' A.G.P. che amministrava l'ospedale, la laguna con il bosco isola, i fiumi, le paludi e tutte le dipendenze venivano aggiudicate
all'asta al Signor Placido Imperiale, Principe di Sant' Angelo dei Lombardi, il
quale insediò una colonia che poi diede all'attuale cittadina di Poggio Imperiale.
Il fallimento economico della famiglia Imperiale portò nel 1836 - 55, mediante
sentenza, allo smembramento della proprietà tra le famiglie Masselli, Galante e Zaccagnino, i quali erano contemporaneamente proprietari dei grandi latifondi nella campagna lesinese, alloggiando anche molti lavoratori forestieri. Alcunidi questi abitavano nella frazione di Ripalta (7 Km. dal paese), sede di una delle più interessanti Abazie dei Cistercensi ( sopra).

L'organizzazione della pesca nel lago per tutto l'Ottocento e i primi vent'anni del Novecento era improntata al metodo imprenditoriale classico. I proprietari naturalmente si limitavano a riscuotere le rendite, a intervenire nelle contese con il
Comune o a premere presso le autorità politiche e di polizia perché il diritto esclusivo di pesca fosse rispettato. La gestione vera e propria dell'Azienda restò in
mano a un Amministratore, il quale si avvaleva di un nutrito gruppo di salariati (pescatori in primo luogo, guardiani ecc.) e curava la vendita del prodotto sul mercato. Le vicende di Lesina e della sua Laguna continuarono tra lotte e manifestazioni che portarono, nel 1911, alla morte di due abitanti del posto, i quali manifestavano per rivendicare il diritto di poter pescare nella propria laguna. 

Con R.D. 20 novembre 1914, il lago di Lesina venne iscritto al numero 130 dell'elenco delle acque pubbliche della provincia di Foggia, ma solo a seguito di accordi tra proprietari e Comuni di Lesina e S. Nicandro negli anni 30, attraverso il C.I.A.R. (Consorzio italiano per l'acquicoltura razionale), si concesse la possibilità di pescare liberamente nel Lago con una suddivisione degli utili.
Un altro grave problema angustiava gli abitanti, vale a dire la malaria, che mieteva vittime in numero elevato. Raffaele Centonza (1847/1905), appassionato difensore dei
diritti dei lesinesi e della "redenzione igienica" della laguna, parla di eccedenza dei morti sui nati tra il 1828 e il 1852 di 676 unità su una popolazione complessiva che superava di poco le mille unità. I contrasti tra proprietari e Comune occuparono l'intero secolo XIX e i primi del Novecento, quando iniziò l'opera di Bonifica portata a termine negli anni 30.

Nel secondo dopoguerra il lago fu restituito alla libera disponibilità degli abitanti e con la Riforma agraria degli anni '50 del secolo XX si attuò una redistribuzione delle terre a piccoli coltivatori, superando il grande latifondo. Ma la carenza di lavoro, anche a causa del notevole incremento
demografico avutosi nei decenni precedenti, portò una grande parte dei lesinesi a emigrare sia nel Nord Italia che soprattutto in Germania. Le rimesse degli emigranti portarono a una notevole espansione edilizia, non sempre controllata dalle autorità locali, ma diedero respiro all'economia, insieme all'espansione della pesca marittima, mentre la laguna risentiva dei problemi legati alla
condizione eutrofica delle acque con notevole calo della pesca e dei pescatori di professione.

Con gli anni 60/70 comincia lo sviluppo turistico della Marina di Lesina, che
continua tuttora, nonostante alcuni problemi di carattere idro-geologico. Gli anni
a noi più vicini vedono un avvio del turismo anche lagunare (Centro-visite,Museo etnografico, valorizzazione del lungolago e del Centro storico), che rendono la località degna di visite e di attrattive culturali.

Lesina conta oggi circa 7000 abitanti.

 http://www.amicidellalaguna.it/lesina/la-storia.html



#LagoLesina
#garganoinlove #dimmidisilesina

domenica 2 ottobre 2016

shooting fotografico




3 Ottobre, Lunedi  ore 11 
presso il negozio Charme di viale XIV Maggio a  Vieste iniziano le prove per lo shooting fotografico di abiti da cerimonia

l'invito è rivolto a sole ragazze


tg 42 altezza almeno 1.70


e a fotografi anche non professionisti






Info&preno dauniasposami@gmail.com
WhatsApp 329 59 48 879